Onu, mezzo milione di donne convivono con patologia post parto
A causa disuguaglianze globali e inadeguatezza sistemi sanitari
Quasi mezzo milione di donne e ragazze in tutto il mondo convivono con la fistola ostetrica, una delle lesioni più gravi e pericolose che possono verificarsi durante il parto. Per la maggior parte, queste donne vivono nell'Africa subsahariana, in Asia, negli Stati arabi, in America Latina e nei Caraibi, e sono migliaia i nuovi casi che si verificano ogni anno. Nel 90% dei casi di fistola ostetrica, il bambino muore. I bambini che sopravvivono a queste nascite traumatiche possono affrontare problemi di salute significativi, come paralisi cerebrale. Si tratta, infatti di una perforazione tra la vagina e la vescica e/o il retto, dovuta a un travaglio prolungato e che si verifica in assenza di cure ostetriche tempestive e di qualità. Provoca la fuoriuscita di urina o feci attraverso la vagina e porta a problemi medici cronici a lungo termine. Ma prevenire questa patologia si può, per questo l'Onu celebra oggi la 'Giornata internazionale per porre fine alla fistola ostetrica' sottolineando: "il fatto che non sia già scomparsa testimonia le gravi disuguaglianze globali e l'inadeguatezza dei sistemi sanitari a soddisfare i bisogni fondamentali delle donne e delle ragazze più povere e vulnerabili". Molto possono fare le ostetriche, spiega l'Onu, che forniscono la maggior parte del primo soccorso alla maternità e quindi svolgono un ruolo chiave nella prevenzione delle fistole e di altre lesioni legate al parto. Tuttavia, nel 2021, la carenza globale di ostetriche è stata stimata in circa 900.000, con 500.000 posizioni da coprire nella sola regione dell'Africa subsahariana. Il tema di quest'anno della Giornata "La sua salute, il suo diritto: plasmare un futuro senza fistole", sottolinea che ogni donna e ragazza ha un diritto fondamentale alla salute, in particolare alla salute sessuale e riproduttiva, e la persistenza della fistola ostetrica è una flagrante violazione di tale diritto. Così come. sottolinea l'Onu ,un'assistenza completa e di qualità dovrebbe essere un diritto per tutti, indipendentemente dall'area geografica, dal reddito o dallo status. .
N.Wan--ThChM