The China Mail - Perché 14 miliardi?

USD -
AED 3.673042
AFN 65.503991
ALL 82.250403
AMD 381.770403
ANG 1.790403
AOA 917.000367
ARS 1440.198104
AUD 1.502404
AWG 1.8
AZN 1.70397
BAM 1.668223
BBD 2.014603
BDT 122.238002
BGN 1.66581
BHD 0.375335
BIF 2965
BMD 1
BND 1.291806
BOB 6.911523
BRL 5.419704
BSD 1.000264
BTN 90.4571
BWP 13.253269
BYN 2.948763
BYR 19600
BZD 2.011703
CAD 1.37805
CDF 2240.000362
CHF 0.795992
CLF 0.023203
CLP 910.250396
CNY 7.054504
CNH 7.05355
COP 3803.5
CRC 500.345448
CUC 1
CUP 26.5
CVE 94.27504
CZK 20.669104
DJF 177.720393
DKK 6.361804
DOP 63.850393
DZD 129.69404
EGP 47.313439
ERN 15
ETB 155.22504
EUR 0.851404
FJD 2.26525
FKP 0.744826
GBP 0.747831
GEL 2.703861
GGP 0.744826
GHS 11.48504
GIP 0.744826
GMD 73.000355
GNF 8691.000355
GTQ 7.661306
GYD 209.264835
HKD 7.77985
HNL 26.203838
HRK 6.417704
HTG 131.108249
HUF 327.990388
IDR 16633.75
ILS 3.222795
IMP 0.744826
INR 90.552404
IQD 1310
IRR 42122.503816
ISK 126.403814
JEP 0.744826
JMD 160.152168
JOD 0.70904
JPY 155.75604
KES 128.903801
KGS 87.450384
KHR 4006.00035
KMF 419.503794
KPW 899.99623
KRW 1474.980383
KWD 0.306704
KYD 0.833596
KZT 521.66941
LAK 21680.000349
LBP 89550.000349
LKR 309.078037
LRD 177.025039
LSL 16.880381
LTL 2.95274
LVL 0.60489
LYD 5.420381
MAD 9.19125
MDL 16.909049
MGA 4510.000347
MKD 52.398791
MMK 2100.268185
MNT 3547.376613
MOP 8.020795
MRU 39.740379
MUR 45.903741
MVR 15.403739
MWK 1736.503736
MXN 18.014404
MYR 4.097304
MZN 63.910377
NAD 16.880377
NGN 1452.570377
NIO 36.775039
NOK 10.137304
NPR 144.731702
NZD 1.72295
OMR 0.382805
PAB 1.000264
PEN 3.603708
PGK 4.259204
PHP 59.115038
PKR 280.225038
PLN 3.59745
PYG 6718.782652
QAR 3.641104
RON 4.335904
RSD 99.975303
RUB 79.673577
RWF 1451
SAR 3.75231
SBD 8.176752
SCR 14.958069
SDG 601.503676
SEK 9.269904
SGD 1.292038
SHP 0.750259
SLE 24.125038
SLL 20969.503664
SOS 571.503662
SRD 38.548038
STD 20697.981008
STN 21.25
SVC 8.752207
SYP 11058.380716
SZL 16.880369
THB 31.520369
TJS 9.192334
TMT 3.51
TND 2.916038
TOP 2.40776
TRY 42.696104
TTD 6.787844
TWD 31.335104
TZS 2470.000335
UAH 42.263496
UGX 3555.146134
UYU 39.25315
UZS 12002.503617
VES 267.43975
VND 26306
VUV 121.486164
WST 2.783946
XAF 559.50409
XAG 0.016138
XAU 0.000232
XCD 2.70255
XCG 1.802728
XDR 0.695185
XOF 558.000332
XPF 102.075037
YER 238.503589
ZAR 16.875405
ZMK 9001.203584
ZMW 23.081057
ZWL 321.999592

Perché 14 miliardi?




L’Universo ha un’età di circa 13,8 miliardi di anni: un tempo incomprensibilmente lungo che racchiude una sequenza di processi fisici, chimici e biologici culminati nella comparsa della nostra specie. Parlare di «14 miliardi di anni per cucinare noi» non è un modo di dire: il viaggio dalla nascita del cosmo fino a un essere capace di interrogarsi sulle proprie origini è stato scandito da tappe precise e necessarie, tutte documentate dalla ricerca scientifica.

Subito dopo il Big Bang l’Universo era una distesa incandescente di energia; nel giro di pochi minuti si formarono i primi nuclei di idrogeno ed elio. Nei primi 380 000 anni la materia era tanto densa e calda che la luce non poteva propagarsi liberamente, fino a quando l’espansione e il raffreddamento permisero alla radiazione di scorrere nello spazio. All’epoca non esistevano pianeti né elementi più pesanti: i «mattoni» della vita ancora non si erano formati. Ci vollero centinaia di milioni di anni prima che l’attrazione gravitazionale condensasse le prime nubi di gas in stelle e galassie. La loro nascita segnò l’inizio della cosiddetta nucleosintesi stellare: nel nucleo delle stelle massive venivano creati elementi più pesanti dell’idrogeno e dell’elio, come carbonio, ossigeno e ferro, che venivano poi liberati nell’ambiente attraverso l’esplosione delle supernove. Solo dopo questo arricchimento chimico fu possibile formare pianeti rocciosi e molecole complesse.

La nostra galassia, la Via Lattea, si è formata circa dieci miliardi di anni fa in un’epoca in cui le galassie a spirale stavano nascendo in gran numero e il tasso di formazione stellare era molto alto. Nel cuore di nubi di gas e polveri ricche di metalli prodotti da generazioni precedenti di stelle, circa 4,6 miliardi di anni fa si è acceso il Sole. La sua stabilità è stata una condizione fondamentale per lo sviluppo della vita: è una stella di massa intermedia che brucia l’idrogeno lentamente, garantendo miliardi di anni di luce regolare. Intorno a essa, dal disco di gas e polveri, si aggregarono protopianeti; uno di essi, la Terra, vide la propria superficie ripulita da un intenso bombardamento di asteroidi e comete. La formazione di oceani e l’apparire di una crosta stabile crearono un ambiente favorevole alla chimica prebiotica. Le prime tracce di vita risalgono ad almeno 3,7 miliardi di anni fa e potrebbero essersi sviluppate poco dopo che il nostro pianeta diventò abitabile.

A partire da organismi unicellulari si dispiegò una lunga storia evolutiva. La fotosintesi ossigenica iniziò circa 2,1 miliardi di anni fa, trasformando l’atmosfera e aprendo la strada alla vita pluricellulare. Nei successivi centinaia di milioni di anni si diversificarono alghe, invertebrati, pesci, anfibi e rettili, spesso accompagnati da estinzioni di massa provocate da cambiamenti climatici, impatti cosmici e supernove. I mammiferi dominarono la scena dopo l’estinzione dei dinosauri, ma gli ominini emersero solo qualche milione di anni fa. La nostra specie, Homo sapiens, è comparsa in Africa fra 300 000 e 250 000 anni fa ed è riuscita a diffondersi in tutto il mondo soltanto negli ultimi 50 000 anni, integrandosi e sostituendo altre specie umane con cui ha convissuto.

Il motivo per cui siamo apparsi così tardi rispetto all’età dell’Universo è legato a una finestra temporale precisa. Gli astrofisici parlano di «finestra cosmologica» per indicare l’intervallo, grosso modo compreso tra due e venti miliardi di anni dopo il Big Bang, in cui si verificano contemporaneamente tre condizioni: la presenza di molti elementi pesanti, la formazione di stelle simili al Sole e la relativa stabilità degli ambienti stellari. Nei primi miliardi di anni mancavano gli elementi necessari; in futuro, invece, il tasso di nascita delle stelle è destinato a calare drasticamente e la maggior parte degli astri saranno nane rosse irregolari che, pur vivendo a lungo, rendono improbabile l’evoluzione di forme di vita complesse. Sia il nostro Sole sia l’Universo stesso stanno quindi attraversando un periodo di «fertilità» irripetibile, destinato a finire. La finestra resterà aperta per ancora qualche miliardo di anni prima che la disponibilità di gas e polveri si esaurisca e la vita complessa diventi un’eccezione.

Siamo dunque il frutto di un processo cosmico lungo e delicato, non il risultato casuale di un istante. L’Universo ha impiegato quasi tutta la sua storia per generare gli elementi, i pianeti e le condizioni ambientali che consentissero l’evoluzione di una coscienza capace di interrogarsi sul proprio posto nel cosmo. Comprendere questa storia ci ricorda quanto sia fragile la nostra presenza e quanto sia preziosa la finestra temporale in cui ci troviamo.